Icona Cena di Emmaus
emmaus x sito

Tecnica esecutiva:

 

Tempera all’uovo e oro 24 karati, su tavola.

L’cona è stata dipinta rispettando quanto descritto nel Libro dell’arte di Cennino Cennini del 1400, ottenendo risultati estetici e metallici non possibili in altre tecniche pittoriche.

 

 

Lettura delle simbologie presenti

 

Secondo il Vangelo di Luca, questa scena rappresenta di fatto la prima celebrazione Eucaristica della storia, avvenuta dopo la resurrezione di Cristo e celebrata da Cristo stesso, con solo due “partecipanti” ( dove due o tre sarranno riuniti nel mio nome..).

La composizione nello spazio dei tre personaggi ricorda l’icona della Trinità, e la circolarità di rapporto tra loro.

Questa circolarità è accentuata dal passaggio, attraverso le mani, del Pane, dando origine, con la tavola imbandita, ad una sorta di triangolo.

La luce della scena proviene esattamente dal centro della tavola e non da un punto esterno, come normalmente accade .

Sulla tavola non ci sono ombre: il calice e il pane ora non sono più tali, ma Corpo di Cristo, quindi immateriali, cioè luce.

Anche i Corpi dei discepoli e la tavola non proiettano ombre sul pavimento: tutta la scena appartiene ad una realtà diversa da quella “naturale” che viviamo, con luci e ombre.

La scena è posizionata al dilà del tempo e dello spazio, già nell’eternità.

L’assenza di spazio-tempo è esaltata dal fondo oro.

L’aureola di Cristo è realizzata da un doppio cerchio concentrico: lo stesso cerchio è stato ripetuto per molte volte su tutto il piano dorato: la luce di Cristo si espande nell’animo degli uomini.

Quando osserviamo questa opera, ci troviamo vagamente riflessi sul fondo oro in vario modo in base alla luce ambientale: entriamo così a far parte della scena e il fondo oro vuol essere l’anima dei credenti.

I cerchi incisi acquistano luce in modo diverso in base al punto di osservazione e originano varie intersezioni di diversa forma. Queste intersezioni sono state messe in evidenza con una lucentezza diversa ( ripassando la pietra d’agata per una seconda volta) e con il lavoro di granitura ( con la pietra d’agata a punta, l’oro viene finemente punzonato, tecnica inventata da Gentile da Fabriano nel 1400 ) .

Il continuo cambio d’aspetto delle forme sul fondo oro vuole simboleggiare la possibilità che ha Cristo di originare sempre nuove realtà, nuove luci, nuove conversioni.

Fondamentalmente vuole rappresentare il popolo di Dio, con le sue ricchezze e diversità di carismi e la sua preziosità agli occhi di Dio. La preziosità è simboleggiata dall’oro in foglia 24 karati usato per dorare il fondo: è puro per meglio sfruttare la sua estrema duttilità ( come noi uomini dovremmo essere duttili all’amore) ed è quindi perfettamente inossidabile, a differenza di tutti gli altri metalli: anche il vero amore è incorruttibile.

L’aureola di Cristo che si ripete tante volte sul fondo simboleggia la Comunicazione attraverso la quale nasce l’Amore.

Cristo è stato un grande comunicatore ( ci ha annunciato la Lieta Novella..) ed oggi la comunicazione passa anche attraverso la nuova realtà chiamata Virtuale.

Nelle intersezioni dei cerchi sono presenti alcuni webglifi che simboleggiano i nuovi modi di comunicare oggi.

Questi glifi del web sono ormai universali e ci consentono di far partire la comunicazione verso chiunque nel mondo: tutto ciò che è universale è anche portatore di pace.

Sono presenti in particolare webglifi che consento di mettere in contatto quali “condividi” , “bluetooth” , “allega” , “at/chiocciola”, “FB”.

Cristo oggi non mancherebbe dai social per annunciare il Vangelo, perchè il Virtuale non è altro che la rappresentazione dell’animo, e quindi delle idee degli uomini su un suppurto mediatico e non più solo cartaceo ( i libri sono il deposito delle idee dell’uomo su carta ).

Sia i libri che il web sono in grado di avviare rivoluzioni, proprio come fece la Parola di Cristo scritta su 4 libri detti Vangeli.

(Quanto detto sopra fa parte di un progetto molto ampio denominato VirtuAlis, che prevede l’analisi del web come fonte di ispirazione per eseguire forme d’arte e di design).

Quindi questa icona della Cena di Emmaus vuole fare da ponte tra il passato e il futuro, tra un canone bizantino di rappresentazione dei personaggi ( tipico delle icone ortodosse) e la nostra realtà mediatica, perchè la celebrazione Eucaristica sempre si adegua al cambio della realtà, pur rimanendo immutata nella sua essenza.

 

Andrea Ippoliti

 

6 Maggio 2017